Sinossi
Arianna Grisi vive una vita cristallizzata in un piccolo comune della provincia veneta, lontano dalla sua famiglia. Un giorno, riceve una richiesta di cambio cognome all’ufficio protocollo del comune dove lavora. Invece di passarla a una collega, come previsto dal regolamento interno, la lascia in sospeso e inizia a fare ricerche.
La richiesta è di Giulia Calesi, una ragazza che ha conosciuto presso il condominio Palma, dove alloggia. È nata tra loro un’amicizia delicata che non prevede lo scambio di informazioni pratiche, confidenze o confessioni; si regge sulle brevi conversazioni, intrecciate alle loro letture, che hanno nei tragitti condivisi dalla fermata della corriera a casa.
Assecondando una morbosa curiosità, Arianna scopre che Giulia sta svolgendo un percorso di recupero dopo essere stata rapita e tenuta reclusa. Cambiare cognome significa per lei staccarsi dal controllo dei servizi sociali e crearsi un’altra identità lontano da Modeno.
La scoperta del passato di Giulia fa riemergere pian piano in Arianna le emozioni dell’estate dei suoi quattordici anni che ha inciso con ferocia uno spartiacque nella sua vita: durante la loro solita vacanza in campeggio, il padre è accusato di una relazione illecita con Lore, coetanea e migliore amica di Arianna, e inizia un lungo procedimento legale.
Incapace di reagire allo scandalo, divorata dallo stesso senso di colpa verso l’amica Lore che ora prova per Giulia, Arianna dopo la laurea è scappata accettando la prima posizione disponibile come impiegata comunale a Modeno, in vista di un cambio di lavoro che non si sente mai pronta ad affrontare.
È chiusa in una solitudine che la nuova vita inizia a intaccare. Oltre a Giulia, diventano punti di riferimento l’anziana vicina di casa, la signora Collini, l’amministratore di condominio, il dottor Fernando, e l’agronomo Nati, con il quale condivide la passione per gli alberi e che le offre uno sguardo verso un futuro che non è in grado di accogliere.
Arianna si trova a un bivio: non si tratta più solo di confessare all’amica di aver indagato su di lei ma, se avvia la pratica, rischia di perderla e ritornare a quella solitudine dolorosa che le aveva tolto ogni speranza.
Quando è ancora in dubbio su come comportarsi, riceve una telefonata dalla madre che non sente da anni: il padre sta morendo. Arianna, che non lo ha mai affrontato prima, gli si rivolge in un discorso intimo di commiato in cui ripercorre gli ultimi mesi e rielabora gli eventi di quell’estate, arrivando a confidargli di aver aiutato Giulia a ottenere una nuova identità e di essere in grado di affrontare la propria vita con maggiore consapevolezza ora che ha perdonato sia lui sia se stessa.
La narrazione è rivolta al padre. Arianna non è riuscita a raggiungerlo prima che morisse e gli parla da una terrazza sul mare a Trieste, mettendo insieme i fili del passato e del presente, per arrivare a tessere finalmente un futuro.
Stile
Un io narrante intimistico rievoca poco alla volta un passato disturbante, seguendo un presente dall’intreccio semplice ma ben sviluppato. La prosa ricercata, ricca di punte espressive, diventa a tratti disimpegnata e leggera per nascondere l’ossessione, il disagio, l’incapacità della protagonista di rivivere il passato, stare nel presente, immaginare un futuro.
Marta Fornasiero
Nata a Pordenone nel 1980, vive a Padova dove lavora come ingegnere in uno studio di progettazione. Cura un blog letterario dal 2012. Suoi racconti sono stati pubblicati su Grafemi, Bomarscè, Clean e Fragmint.
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