Città senza uccelli

Sinossi

Premessa 1: come il mito greco racconta, a Napoli esiste un varco per accedere all’Ade. 

Premessa 2: storicamente l’amministrazione della città di Napoli e dei suoi tesori è sempre stata affidata, dal regnante di turno, a sei famiglie della città (Sedili o Seggi): Porto, Montagna, Nilo, Portanova, Capuana e Popolo. Ancora oggi gli stemmi delle sei famiglie sono esposti sulla facciata del campanile della chiesa di san Lorenzo maggiore a Napoli.

Premessa 3: dietro alla figura del principe di Sansevero e delle sue creazioni e alchimie, si narrano molte leggende.

Napoli è una porta per accedere all’Ade e tale porta è chiusa. Esistono tuttavia delle crepe che permettono talvolta sia alle anime di risalire in superficie, sia ai vivi più curiosi di inoltrarsi – da vivi- negli abissi. Questo rende Napoli una città ibrida, ossessionata dalla morte e dal culto della morte.

Nel 1771 il principe di Sansevero scopre, attraverso un avernale (creatura a metà tra la vita e la morte), il rituale che permette di aprire la porta dell’Ade e ottenere la vita eterna. Per questo motivo, dopo aver concepito un folle piano, si fa uccidere dall’avernale stesso consegnando nelle mani della creatura un memoriale. La propria morte e la consegna del memoriale sono i primi due tasselli del piano.

Nel 1980 il piano del principe viene messo in atto. Muoiono in successione una serie di persone. La modalità dell’omicidio è sempre la stessa: “alla maniera antica”. Viene estratto il sangue dal petto delle vittime.

Questo allarma Phersu, il capo dell’ordine di Kore, un’antica società segreta che mantiene l’equilibrio tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Phersu ha capito che tali omicidi sono in realtà dei sacrifici che permetteranno di aprire la porta dell’Ade e quindi di far risalire le anime in città. Per questo motivo allerta i sei Seggi.

Si scoprirà che il principe di Sansevero, a suo tempo, ha incaricato l’avernale di individuare un erede in grado di completare il rituale. L’erede è Porto, uno dei Seggi. 

Le vittime degli omicidi non sono altro che la rappresentazione delle dieci statue che circondano il Cristo velato. Il principe le commissionò per mostrare al mondo la bellezza e la ricetta per accedere all’Ade. Nel Cristo velato, invece, è conservato il cuore del principe che verrà portato alla luce nel momento in cui il rituale sarà completato.

Nessun Seggio sarà capace di fermare Porto, proprio perché il nemico è tra loro. Il Seggio porterà a compimento il piano riportando alla luce il principe morto due secoli prima. La porta si aprirà il 23 Novembre del 1980, data del terremoto dell’Irpinia. Per Napoli inizierà la catastrofe.

Raffaele Desiato

Classe ’82 vive a Napoli e lavora come sociologo ed educatore professionale per il comune di Napoli. Insegna musica ai ragazzi di strada.

Salvatore Sica

Classe ’89 vive a Napoli, lavora per aziende digitali ricoprendo il ruolo di Product manager. È un esperto di comunicazione on line.

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